La messa al bando di Lutero e la sua condanna da parte della dieta di Worms, riunita da Carlo V nel maggio 1521, non riuscirono, però, ad arrestare la



Inoltre Francesco I si alleò agli Ottomani che nel 1526 sbaragliarono l'esercito di Luigi II d'Ungheria, cognato dell'imperatore, e assediarono Vienna ove Carlo V spezzò la loro offensiva; egli aveva però perso l'appoggio del Papa Clemente VII, alleatosi a Francesco I: si giunse così al celebre "sacco di Roma" da parte dei Lanzichenecchi imperiali nel 1527.Carlo V ottenne un ulteriore successo facendo eleggere re d'Ungheria il fratello Ferdinando e soprattutto ottenendo di essere consacrato imperatore a Bologna nel febbraio 1530 dallo stesso Clemente VII riconciliatosi con lui, conferma solenne dell'incoronazione del 1520.Nel 1529, intanto, Carlo V con la pace detta delle "Due dame" (o di Cambrai), aveva rinunciato alle pretese sulla Borgogna. In seguito, però, il conflitto contro la Francia era ripreso e si svolse soprattutto in Italia, sempre per il possesso del ducato di Milano di cui grandissima era l'importanza strategica, e nel Mediterraneo, di cui i due avversari cercavano di assicurarsi il controllo: Carlo V ricorrendo alla flotta genovese dei Doria, Francesco I a quella turca o ai vascelli barbareschi di Khayr al-Din detto Barbarossa.Complessivamente la guerra si era svolta favorevolmente a Carlo V e nel 1544, con la pace di Crèpy-en-Laonnois, Francesco I rinunciava nuovamente a Milano e le ostilità venivano ancora una volta sospese. Ciò permetteva a Carlo V di dedicarsi interamente a quella che lui considerava la sua missione principale: eliminare l'eresia protestante e restaurare l'autorità imperiale in Germania. Carlo credette di aver finalmente raggiunto lo scopo quando, il 24 Aprile 1547, , trionfò sulla lega dei principi protestanti a Muhlberg, facendo prigioniero l'elettore Giovanni Federico. Il pennello di Tiziano lo immortalò proprio in questo periodo, ritraendolo nella gloria di imperatore trionfante, all'apice della propria potenza: la lega di Smalcalda si era dissolta; il regno di Boemia in rivolta si sottomise a suo fratello Ferdinando e venne incluso nei domini ereditari degli Asburgo; le forze imperiali erano libere di lottare contro i Turchi.Carlo V proclamò alla dieta di Augusta la sua volontà di estirpare l'eresia dalla Germania, che voleva organizzare politicamente; mirava, ancora, a rendere la corona imperiale ereditaria di diritto per la propria famiglia: il primo beneficiario sarebbe stato suo figlio, il futuro Filippo II, nato da Isabella di Portogallo, da lui sposata nel 1526 (Carlo ebbe dalla moglie altri sei figli). Ma i suoi progetti dovevano rivelarsi in gran parte irrealizzabili. Il nuovo re di Francia, Enrico II, mantenne l'alleanza con i Turchi Ottomani e con i principi protestanti di Germania, trovando anche numerosi appoggi politici e finanziari in questo paese, dove l'ispanizzazione sempre più accentuata dell'imperatore, della sua corte e del suo esercito urtava in modo palese i sudditi tedeschi. E sul territorio dell'Impero Enrico II arrecò all'imperatore il colpo più grave, occupando con facilità i tre vescovadi di Metz, Toul e Verdun che poi il duca lorenese Francesco di Guisa difese efficacemente contro un ritorno bellico degli imperiali). Sempre in Germania Carlo V, che aveva ormai abbandonato l'assoluta intransigenza verso i protestanti, fu costretto, con la pace di Augusta del 1555, a riconoscere ai principi luterani la libertà di culto.Visti pressoché fallire i suoi progetti, compreso quello di assicurare alla propria famiglia l'eredità del trono d'Inghilterra facendo sposare a Filippo II Maria Tudor (che mori nel 1558 senza lasciare figli) , Carlo V, travagliato dalla gotta, fiaccato dalle molteplici sconf
